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13.09 - 15.09 : Sassuolo - Modena - Museo Ferrari e Casa Museo Pavarotti

 
 
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€ 440,00
Periodo: dal 13/09/2024 al 15/09/2024      
Regione: EMILIA-ROMAGNA      
Descrizione
 
Quota di partecipazione
 
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Locandina
 
Contatti
 
DAL 13 AL 15 SETTEMBRE

SASSUOLO "PALAZZO DUCALE" - MODENA "PIAZZA GRANDE" -

MUSEO FERRARI - CASA PAVAROTTI

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1°Giorno: Sassuolo – Modena

Ritrovo dei partecipanti in luogo e orario da stabilire e partenza in direzione di Modena, soste in autostrada. Arrivo a Sassuolo e visita al Palazzo Ducale, una vera DELIZIA.

 

 

 

Il Palazzo Ducale di Sassuolo sorge dove un tempo c’era un castello medievale. Ad essere precisi, il castello pre-esistente è stato trasformato da maniero difensivo a luogo di delizie e bellezza. Infatti l’attuale aspetto risale al 1634 quando, Francesco I d’Este, perdendo Ferrara e Comacchio (tornate alla Chiesa), fece di Modena la capitale del suo ducato e la residenza divenne luogo di villeggiatura estiva, oltre che sede di rappresentanza della Corte. Entrare nel Palazzo è come rimanere incantati davanti ad una tela di un enorme quadro, ricca di colore, di meraviglia e bellezza. Di castelli e manieri ne avrete visti davvero tanti, ma pochi lasciano a bocca aperta come il Palazzo Ducale di Sassuolo. Gli ambienti della residenza sono stati dipinti da un equipe di artisti dell’epoca, che hanno saputo interpretare magnificamente il gusto per l’estetica ed il mecenatismo di Francesco I.

La visita comincia dalla Galleria di Bacco. Si configura come uno degli spazi più scenografici della ‘Delizia’ sassolese. I colori sono sgargianti ed i soggetti molto differenti. Natura morta si intreccia con putti e figure allegoriche e mitologiche. Il trompe-l’œil è protagonista di molte pareti.

Si continua entrando negli appartamenti della Duchessa, Maria Farnese, sposa di Francesco I d’Este.

Spicca nell’anticamera un grande dipinto della famiglia, per mano del fiammingo Nicolas Regnier, e due busti in marmo bianco di Carrara, di Francesco II d’Este, sulla falsa riga di quello di Luigi XIV. I disegni sono del Bernini.

 

Dalla camera successiva si accede al Belvedere, dove lo sguardo spazia sulla valle del fiume Secchia e sulla Peschiera, di cui parlerò dopo. Un tempo, al posto della terrazza c’era una delle torri di avvistamento dell’antico castello, parzialmente demolita per addolcire le forme del palazzo, come ho spiegato inizialmente.

Si continua con Camerino dell’Innocenza, dove i dipinti alle pareti, illustrano esempi di vita virtuosi da prendere ad esempio per la Duchessa. In pratica le veniva detto: comportati bene, mi raccomando…mah…

Si passano altre stanze, tutte molto gradevoli, ma quando arriverete nel Salone delle Guardie, rimarrete nuovamente a bocca aperta. Si gioca molto sulla prospettiva e sui colori vivaci. Alle due estremità della sala sono dipinte colonne e balconi…si ha davvero l’illusione che possano essere veri!

 

  

 

La terrazza c’è o non c’è?

Le tre camere successive, parte dell’appartamento del Duca, erano quelle destinate alle sue pubbliche udienze. Si tratta della Camera della Fortuna, Camera dell’Amore e Camera delle Virtù Estensi. Il Palazzo Ducale di Sassuolo non finisce davvero di stupire! Le persone che attendevano qui, dovevano letteralmente rimanere senza parole per la bellezza del posto, dovevano rimanere di stucco…e vedrete che ci rimarrete pure voi!

La visita termina nelle stanze dell’appartamento stuccato. Qui cambiano i pavimenti, non più in cotto ma in marmo, e non ci sono più pitture alle pareti. Ora dominano il color oro associato all’avorio, che donano grande eleganza oltre che molta luce.

Quale delle due porte è vera?

Alle pareti un tempo erano ospitati gran parte dei quadri di Francesco I, venduti successivamente per far fronte alle spese del ducato. Ora, a parte 4 grandi dipinti relativi alla famiglia, ci sono opere contemporanee monocromatiche che personalmente non mi hanno detto gran chè. Però non fate caso al mio pensiero, perchè sono assolutamente ignorante in materia.

Se pensate che il Palazzo Ducale di Sassuolo abbia finito di stupire vi sbagliate e non poco.

All’esterno ed accessibile gratuitamente a tutti, si trova la Peschiera, un tempo il ‘Teatro delle Fontane’. Si strutturava su vari piani, di cui se ne vede ancora l’ossatura. Sembra una costruzione in rovina. In realtà era stata voluta così fin dall’inizio, essendo costituita da laterizio e rocce calcaree. Un tempo, nelle nicchie che ancora si vedono, erano ospitate statue che emettevano getti d’acqua. La Corte si riuniva in questo luogo per assistere a rappresentazioni teatrali oppure anche solo per svago.

Tutto, qui al Palazzo Ducale di Sassuolo, è stato creato all’insegna della leggerezza d’animo, del divertimento e della bellezza. Non a caso si parla della ‘Delizia Estense’. Trasferimento in hotel in zona Modena e cena in ristorante e pernottamento.

 

2°Giorno: Modena – Museo Enzo Ferrari – Casa Museo Luciano Pavarotti

Prima colazione in hotel e inizio delle visite della città. MODENA UNO SCRIGNO DI MISTERI PER LE VIE DELLA CITTÁ

Nella sua comoda piazza Grande, Modena si racconta, svelando i suoi misteri… i suoi segreti: dalla pietra Ringadora alla statua della Bonissima. La Cattedrale, uno splendido impianto dell’XI secolo narra le storie magiche dei simboli medievali, dal portale dei mesi al concetto di tempo nella visione trascendente e via via verso un’ascesa sublime. Il ciclo misterioso di Re Artù e ancora i Templari, ma anche eretici e fumosi esperimenti… per cercare l’oro. La Cabala occidentale creata da Pico della Mirandola e l’oscura ‘strega’ con le sue storie di erbe e malie per le vie di Modena Magica. Il Palazzo Ducale,(esterno) simbolo di potere, simbolo della magia della corte estense e dei personaggi che, attorno ad essa, ruotarono… La storia di Modena si colora di devianze ideologiche ed eresie, tali da interessare l’occhio sempre vigile del Tribunale inquisitoriale che, anche in questa città, sferrò i suoi colpi. Processi, condanne, roghi in un susseguirsi di avvenimenti nei quali furono coinvolti, da personaggi colti e nobili, a streghe e maghi di strada.

Visita del palazzo comunale. Al termine pranzo libero.  Al pomeriggio la visita continua con 2 musei di eccellenza tutta italiana.

La Casa-Officina Museo di Enzo Ferrari e la Casa Museo di Luciano Pavarotti.

 

 

 

Il Museo Enzo Ferrari sviluppa un’esperienza museale unica e coinvolgente, che arriva fino alle origini più autentiche del marchio più famoso al mondo. Stagliandosi nello skyline modenese con la sua inconfondibile forma a cofano giallo, racchiude la storia del fondatore della Ferrari, oltre che a presentare alcune tra le auto più belle e vincenti di sempre. Quello dedicato ad Enzo Ferrari non è solo un museo, ma uno spettacolo coinvolgente ed emozionante dove si mescolano ingredienti unici. Nell’avveniristico padiglione di oltre 2500 metri quadrati, oltre ad ammirare le automobili esposte, si assiste ad uno spettacolo che racconta, attraverso un filmato avvincente, la magica storia dei 90 anni di vita di Enzo Ferrari. Dal bambino, che all’inizio del ‘900 scopre le corse, al pilota, dall’animatore della Scuderia al costruttore e ai suoi trionfi. A questo tuffo nell’emozione, si affianca, nell’officina del padre di Enzo ora perfettamente restaurata, il Museo dei Motori Ferrari. Nella struttura sono visitabili anche alcune stanze della casa dove Enzo nacque nel 1898, e a completare l’offerta sono a disposizione una saletta cinema, un raffinato ristorante e un corner Ferrari Store. Un esempio mondiale di architettura È l’ultima grande opera del geniale architetto Jan Kaplicky dello studio londinese Future Systems. Il grande padiglione che adotta soluzioni innovative nell’ambito del rispetto dell’ambiente, copre senza colonne né ostacoli i 5 mila metri quadrati di esposizione. Chi entra ha l’impressione di accedere in un tempio consacrato all’automobile e alla sua storia, con un’architettura ispirata ai cofani delle vetture da corsa degli anni ‘50. Uno spazio unico, totalmente bianco, che ogni 50 minuti, si trasforma in una avvolgente sala di proiezione dove, dal soffitto alle pareti, scorrono le immagini degli uomini e della storia della Ferrari.

 

 

 

Trasferimento per la visita guidata del Maestro Pavarotti.

Alcuni possono cantare l’opera, Luciano Pavarotti era un’opera. ( Bono )

Credevo che tutti i tenori si somigliassero. Poi sono andato a sentire Pavarotti dal vivo. E ho capito che era unico. (Ennio Morricone)

 

La Casa Museo Luciano Pavarotti è la dimora che il Maestro Pavarotti ha fatto costruire nella campagna modenese, all’interno di una grande tenuta, ove egli ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. É stata aperta al pubblico nel 2015 per legare saldamente la memoria del Maestro alla sua amata terra d’origine e per far meglio conoscere al grande pubblico l’uomo LUCIANO dietro al grande artista PAVAROTTI. La casa è ancora oggi come il Maestro l’ha lasciata ed è interamente visitabile. Custodisce tutti gli oggetti di cui egli amava circondarsi e racchiude i ricordi dei giorni trascorsi in compagnia della famiglia, degli amici e degli studenti cui ha impartito lezioni di canto. Un luogo semplice ma leggendario.

Ogni centimetro di questa casa riflette la personalità vibrante del suo proprietario. La luce calda riempie lo spazio, un’enorme finestra sul cielo illumina gli ambienti – che custodiscono foto, quadri e lettere care di amici come Frank Sinatra, Bono e la Principessa Diana – mentre la cucina è gialla come il sole. Costumi sontuosi, cimeli unici e innumerevoli premi rendono omaggio alla sua illustre carriera – ma sono gli oggetti di tutti i giorni che rivelano l’uomo di casa smessi i panni del grande artista.

Al termine trasferimento in hotel cena e pernottamento.

 

 

 

 

 

3°Giorno: Modena – Museo Casa Covili

Prima colazione, check-out e trasferimento in bus a Pavullo nel Friganano per raggiungere Casa Museo Covili.

 

 

CASA MUSEO COVILI • “IL POSTO DOVE NASCONO I PENSIERI”

“È il posto dove nascono i pensieri, che poi crescono e diventano disegni e poi colori e poi quadri e storie da raccontare”, con queste parole Gino mi spiegava il suo centro del mondo. Un luogo tangibile, concreto, quasi carnale e allo stesso tempo anche immateriale, astratto, fondamentalmente libero. La sua casa, la casa sul monte, immersa nel bosco tanto da confondersi, quasi a voler restituire alla natura le immagini dei quadri, le nervature delle sculture, le donne, gli uomini, gli animali e i paesaggi dell’arte di Gino Covili. Questo luogo straordinario agli occhi di Gino ora è diventato un posto che risulterà stupefacente agli occhi di tutti: la Casa Museo COVILI, uno

spazio che apparirà sorprendente anche a quanti già amano la sua pittura e una vera scoperta per quanti, invece, impareranno ad avvicinarsi e a conoscere uno dei maggiori maestri del ‘900 italiano. È difficile spiegare quel che si prova nel percorrere quelle stanze, nel salire quelle scale, la visione delle grandi pareti e la sorpresa dopo ogni rientranza. Ognuno di questi spazi ha una sua ragione, stimola e assorbe le reazioni, sollecita la riflessione e, spesso, fornisce anche la risposta giusta a chi sa bene ascoltare. L’immersione è totale, con la musica e i suoni che accompagnano il percorso. Si incontrano la natura e gli animali, gli eroi e gli emarginati, coi volti accumunati dalla stessa sofferenza che poi si espande e si confonde nella ricercata confusione della Festa o nei colori del Carnevale o nella sognante atmosfera della Processione. Ogni angolo della casa è un racconto, che va visto e vissuto di persona.

 

Francesco Guccini “Non ci ho messo molto a innamorarmi dell’arte di Gino Covili, e l’unico rimpianto vero è di non aver avuto l’opportunità di conoscerlo di persona. Non so se io sarei piaciuto a lui, ma sono invece certo che lui sarebbe piaciuto a me, e molto anche. Nei sui quadri io ritrovo estratti, essenze, del mio mondo: l’Appennino e la nostra gente, la civiltà contadina, che è andata e non tornerà più. Anche per questo, in relazione al mio libro di prossimo uscita, ringrazio ancora la famiglia Covili per avermi concesso l’utilizzo di un quadro di Gino per la copertina. Per me è un onore, ma soprattutto credo rappresenti bene l’incontro naturale tra due uomini che hanno voluto cantare la loro terra, io con le mie parole, Gino con la sua arte straordinaria.”

 

Dopo la visita partenza per il rientro.

Quota di partecipazione € 440,00 (minimo 35 persone)

 

La quota comprende: Viaggio in pullman Gran Turismo – soggiorno in hotel 3 stelle a Modena con trattamento di mezza pensione (bevande escluse), visite guidate come da programma con guida autorizzata, esperienza multisensoriale presso Casa Museo Covili, assicurazione medico bagaglio, polizza annullamento viaggi, capogruppo Fulginium Viaggi

 

La quota non comprende: ingressi a siti e musei (indicativamente € 45,00), pasti non menzionati, bevande, mance, extra in genere, tutto quanto non specificato nella voce “la quota comprende”.  

 

Supplemento camera singola €uro 50,00 (limitate e su disponibilità)

 

Prenotazioni entro il 30 maggio, sino ad esaurimento posti disponibili, versando acconto di € 200,00

Saldo entro 35 giorni prima della partenza.